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STATEMENT

Rifiuto di contribuire al continuo flusso sensoriale che invade la nostra quotidianità.
Per me, la pittura è un modo per rallentare—fermarsi, respirare e ascoltare.

Siamo costantemente colpiti da immagini frammentate e caotiche che ci seducono e distraggono.

Questo genera un’ipnosi collettiva che ci anestetizza, mantenendoci in superficie rispetto all’esperienza dell’esistenza.

Il mio lavoro nasce dall’esigenza di interrompere questo flusso.
Non racconta, ma rivela il nulla nella sua profondità e complessità.

Dipingo il fluire del tempo, la consistenza del silenzio e l’illusione della realtà.
I neri sono profondi, le luci risonanti e i colori contengono un respiro — per questo devono essere visti dal vivo.

Offro un’esperienza fisica del vuoto.
Ogni quadro invita a uno stato di osservazione consapevole, come una meditazione Vipassanā a occhi aperti.

I miei lavori più recenti (Shintai) non raccontano una storia, ma incarnano la vibrazione pura del colore.
La loro purezza rende l’intangibile momentaneamente afferrabile.

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